di Giuseppe de’ Micheli, Isabella Merzagora Betsos, Carlo Alfredo Clerici, Matteo Marchesi
Il testo vuole essere una lettura storica e attuale del comportamento di abbandono dei neonati e dei bambini. L’indagine si sviluppa attraverso un lungo viaggio che parte dall’alba della civiltà fino ai giorni nostri. Gli autori guardano attraverso i secoli: seguono le usanze, le norme giuridiche, la loro applicazione e la violazione delle stesse. Lo scopo è di conoscere come e perché, a partire dall’antichità, questo fenomeno è purtroppo ancora attuale. A tale fine presentano una ricerca che classifica i fatti di cronaca ripresi dal principale giornale quotidiano italiano. Lo studio prende in esame il periodo di 15 anni, e precisamente dal 1 gennaio 1995 al 31 dicembre 2010. Nelle conclusioni si capisce come questo reato, perché oggi è considerato tale, è senza dubbio in stretta relazione con il riflesso delle condizioni sociali ed economiche. Dai dati statistici resta ancora di attualità soprattutto nelle regioni ad alta intensità di popolazione, dove le condizioni economiche sono il più delle volte sfavorevoli.
Dottore di ricerca, collaboratore Cattedra di Criminologia Clinica – Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Sezione di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Università degli studi di Milano
Straordinario di Criminologia, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Sezione di Medicina Legale, Università degli studi di Milano
Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologia Biomediche, Università degli Studi di Milano
Specialista in Medicina Legale e delle Ass.ni, assegnista di ricerca, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Sezione di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Università degli studi di Milano
Tratto da: Rassegna Italiana di Criminologia n° 2/2013